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AC Milan   Inter Milan
Stefano Pioli S. Pioli Manager S. Inzaghi Simone Inzaghi
€533.45m Total market value €622.35m
26.7 ø age 29.1
Rafael Leão R. Leão Most valuable player L. Martínez Lautaro Martínez

Gesamtbilanz: Serie A

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33. Giornata: AC Milan - Inter

Apr 20, 2024 - 9:10 PM hours
33. Giornata: AC Milan - Inter |#11
Apr 22, 2024 - 11:05 PM hours
6 derby persi di fila, SEI.

Non c'è stata partita così come non c'è mai stata partita quest'anno. Come non c'è mai stata partita neanche l'anno scorso in Champions e in Supercoppa.

Debolezza disarmante davanti ad una squadra che ci è superiore in tutto, organico, guida tecnica, idee, gioco, marketing, pianificazione, management, gestione giocatori e mercato, e che ancora una volta ha ribadito quanto più avanti e più solida sia nel portare avanti un progetto che vede chiaramente come obbiettivi la crescita globale del marchio attraverso la vittoria sul campo.

Un'altra partita che ha messo in evidenza i limiti organici ma sopratutto di caratteriali di una squadra che stenta a proporre gioco e che prende gol ormai su qualsiasi tipo di situazione, palesando un'organizzazione e una rosa non all'altezza di qualsiasi obbiettivo prefisso almeno sulla carta (infatti anche quest'anno, zero titoli e fuori da tutto a Marzo).

Un'altra partita che mette in evidenza l'abisso di differenza che esiste tra noi e L'inter a livello gestionale. Nonostante il mercato da 13 innesti puntualmente ci troviamo a dover rivoluzionare la squadra l'estate successiva, chiedendoci ancora una volta, come sia possibile puntare a crescere se ogni anno bisogna resettare e ripartire da zero.

Un'altra stagione passata ad aspettare che il bamboccione diventi il grande campione che mai sarà, che la punta da 20 gol arrivi, che qualcuno di questi presunti giovani crack effettivamente esploda prima o poi, chiedendoci ancora una volta come si possa puntare a vincere senza un'idea chiara di quali siano le priorità, e sopratutto, il modo di raggiungerle. Di come sia possibile che i nostri innesti ci mettano una stagione a carburare e due a diventare decisivi mentre quelli degli altri due partite e basta (certi paragoni Thuram/Frattesi/Pavard/Augusto contro Okafor/Musah/Adli/Reijnders/chi volete sono imbarazzanti e fanno solo male a chi puntualmente spende soldi sudati per sostenere questo carrozzone ambulante), e di come nonostante tutti i proclami ci troviamo puntualmente a vedere festeggiare gli altri.

Una stagione magra di successi sia per colpa di un allenatore cocciuto che mai ha voluto mettere certi dogmi in discussione sia per colpa di una squadra fragile e avida di campioni, e anche, se me lo concedete, simpatia. Squadra priva di leader e figure chiave sia fuori che dentro lo spogliatoio, composta nei 2/3 di figurine e giocatorini provenienti da 20 campionati diversi che non hanno una minima idea di cosa sia il Milan e il milanismo e non hanno nemmeno a disposizione nessuna figura in squadra che possa insegnarglielo.

Squadra poco propensa al sacrificio e anche al farsi amare dunque, visto il mio scarso avvezzo ad apprezzare squadre con 11 bandiere diverse nella formazione ma nessuna bandiera in campo. Ed un'altra stagione che nulla insegna a chi non vuol capire che il calcio non sono solo soldi ma anche cultura, appartenenza, storia, e rispetto.

Inter che ci alza lo scudetto in faccia.
Ripeto, sei derby persi di fila.
This contribution was last edited by Escaflowne on Apr 22, 2024 at 11:28 PM hours
33. Giornata: AC Milan - Inter |#12
Apr 23, 2024 - 12:59 AM hours
Originariamente scritto da Escaflowne
6 derby persi di fila, SEI.

Non c'è stata partita così come non c'è mai stata partita quest'anno. Come non c'è mai stata partita neanche l'anno scorso in Champions e in Supercoppa.

Debolezza disarmante davanti ad una squadra che ci è superiore in tutto, organico, guida tecnica, idee, gioco, marketing, pianificazione, management, gestione giocatori e mercato, e che ancora una volta ha ribadito quanto più avanti e più solida sia nel portare avanti un progetto che vede chiaramente come obbiettivi la crescita globale del marchio attraverso la vittoria sul campo.

Un'altra partita che ha messo in evidenza i limiti organici ma sopratutto di caratteriali di una squadra che stenta a proporre gioco e che prende gol ormai su qualsiasi tipo di situazione, palesando un'organizzazione e una rosa non all'altezza di qualsiasi obbiettivo prefisso almeno sulla carta (infatti anche quest'anno, zero titoli e fuori da tutto a Marzo).

Un'altra partita che mette in evidenza l'abisso di differenza che esiste tra noi e L'inter a livello gestionale. Nonostante il mercato da 13 innesti puntualmente ci troviamo a dover rivoluzionare la squadra l'estate successiva, chiedendoci ancora una volta, come sia possibile puntare a crescere se ogni anno bisogna resettare e ripartire da zero.

Un'altra stagione passata ad aspettare che il bamboccione diventi il grande campione che mai sarà, che la punta da 20 gol arrivi, che qualcuno di questi presunti giovani crack effettivamente esploda prima o poi, chiedendoci ancora una volta come si possa puntare a vincere senza un'idea chiara di quali siano le priorità, e sopratutto, il modo di raggiungerle. Di come sia possibile che i nostri innesti ci mettano una stagione a carburare e due a diventare decisivi mentre quelli degli altri due partite e basta (certi paragoni Thuram/Frattesi/Pavard/Augusto contro Okafor/Musah/Adli/Reijnders/chi volete sono imbarazzanti e fanno solo male a chi puntualmente spende soldi sudati per sostenere questo carrozzone ambulante), e di come nonostante tutti i proclami ci troviamo puntualmente a vedere festeggiare gli altri.

Una stagione magra di successi sia per colpa di un allenatore cocciuto che mai ha voluto mettere certi dogmi in discussione sia per colpa di una squadra fragile e avida di campioni, e anche, se me lo concedete, simpatia. Squadra priva di leader e figure chiave sia fuori che dentro lo spogliatoio, composta nei 2/3 di figurine e giocatorini provenienti da 20 campionati diversi che non hanno una minima idea di cosa sia il Milan e il milanismo e non hanno nemmeno a disposizione nessuna figura in squadra che possa insegnarglielo.

Squadra poco propensa al sacrificio e anche al farsi amare dunque, visto il mio scarso avvezzo ad apprezzare squadre con 11 bandiere diverse nella formazione ma nessuna bandiera in campo. Ed un'altra stagione che nulla insegna a chi non vuol capire che il calcio non sono solo soldi ma anche cultura, appartenenza, storia, e rispetto.

Inter che ci alza lo scudetto in faccia.
Ripeto, sei derby persi di fila.


Come se avessi messo il "piace". Purtroppo transfermarkt non me lo permette.
Unica cosa che non condivido è gestione amministrativa e marketing, dove da un anno e mezzo li asfaltiamo, perché sul piano commerciale e della crescita li abbiamo doppiati, non abbiamo debiti a differenza del quasi miliardo della controparte. La loro gestione poi gode del beneficio di una lega inesistente e di una federazione che ha azzerato controlli presso una società il cui Presidente ha appena ricevuto una sentenza di escussione dei beni su suolo italico a favore dei creditori delle banche cinesi. Ma i controlli sono a CasaMilan, nonostante tutta la documentazione in regola.
Giustamente poi ai tifosi di questi aspetti dovrebbe fregare al 2%.
Dello scudetto del bilancio non ce ne si fa niente, delle chiacchiere sullo stadio "wannabe" idem, visto che poi non si capisce neanche più quale sia l'impianto che vuole la proprietà.
Fine.

Ci hanno giustamente preso a schiaffi e giustamente ci spernacchieranno dopo averci vinto lo scudetto della seconda stella in faccia.
Il risultato era abbastanza segnato, ben prima dell'ultima delirante trovata "tattica" del nostro allenatore.
Una strada lunga sei derby osceni. Un anno e mezzo di picchiata verticale, con sparuti svolazzi che ci hanno tenuto in linea di galleggiamento. Si è perso tempo. Non si è costruito granché. Si è demolito molto.
Responsabilità che è di tutti: da una società che non si occupa di calcio e non ha un'anima sportiva competente che possieda anche solo un filamento di DNA in comune con la nostra storia, a una dirigenza che ne ricalca gli stilemi e la patinata ma priva di sostanza comunicazione, passando per un allenatore "sopravvissuto" per puro calcolo al restyling della scorsa stagione, divenuto arrogante oltre ogni ragionevole limite, fino ai giocatori che tra vecchi e nuovi si sono rivelati buoni per la playstation e la "conta dei gol", ma non per costituire una vera ossatura identitaria e strutturale. Tant'è che quelli che la dovrebbero, o avrebbero dovuto costituirla, sembrano anche quelli più propensi ad ascoltare le sirene dei club esteri, pronti a fare lì da prime donne o gregari.
C'è molto da fare, di polpa vera, per sistemare le cose, non 2-3 innesti di ruolo. Dentro e fuori occorre molto se si vuole davvero puntare a ciò che dicono di volere. Non basterà prendere dei giocatori. Bisognerà intervenire su testa e mentalità. Noi quest'anno con questo percorso abbiamo scavato un pericoloso divario col vertice.
Stiamo inoltre per perdere alcuni dei centri nevralgici del nostro recente periodo storico come Kjaer, Giroud, forse Bennacer e forse uno dei senatori. Ripeto: non ci basterà prendere dei bravi giocatori.
33. Giornata: AC Milan - Inter |#13
Apr 23, 2024 - 7:10 AM hours
Non sarei così drammatico sul futuro, non c’è nessuna rifondazione da fare. Capisco io momento di sconforto, ma le basi della squadra ci sono e non vanno smantellate.
Con un allenatore nuovo e un paio di ottimi giocatori il Milan potrà tornare competitivo. Certo un po’ preoccupa la poca lungimiranza della dirigenza, che doveva già lavorare per l’allenatore nuovo per lo meno da gennaio, iniziando già a preparare il futuro, invece ci si prende all’ultimo e magari alcuni non saranno più disponibili (Motta ad esempio).

Per quanto riguarda la partita a me il 352 non piace. Musah largo non piace. Però sul calciò d’angolo è stato un errore grave, ma non sono riuscito a capire, chi ha lasciato l’uomo? D’altronde se metti tanti giocatori in campo poco propensi a seguire l’uomo (Adli, Loftus Cheek, Reijnders) poi queste cose succedono.
33. Giornata: AC Milan - Inter |#14
Apr 23, 2024 - 8:14 AM hours
Quote from hrestov


Per quanto riguarda la partita a me il 352 non piace. Musah largo non piace. Però sul calciò d’angolo è stato un errore grave, ma non sono riuscito a capire, chi ha lasciato l’uomo? D’altronde se metti tanti giocatori in campo poco propensi a seguire l’uomo (Adli, Loftus Cheek, Reijnders) poi queste cose succedono.


Praticamente il centrocampo titolare...
In quattro semplici righe hai già delineato uno dei grandissimi problemi del Milan ovvero che nessuno tra i titolari ha propensione a difendere meno che mai a fare filtro e proteggere il giro palla, tanto che noi giochiamo sulle fasce o saltiamo la metà campo direttamente per ovviare a questa lacuna ENORME. Risultato prendiamo gol da chiunque quest'anno.

A dirla tutta ad Aprile nemmeno si sa qual'è il centrocampo titolare, voi l'avete capito? Qual'è la coppia di mediani titolari davanti la difesa ? Pioli mette una coppia diversa ad ogni formazione addirittura Calabria e tra poco Gabbia, come se il mediano sia un ruolo che ci si inventa al momento.
Ancora più grave è pensare che solo con un allenatore diverso si possa fare meglio:

Non si perdono sei derby di fila solo perché l'allenatore è inadeguato.

Questa è una squadra senza spina dorsale e ieri si è visto.
Theo bravo solo a far caciara e farsi cacciare, Leao non pervenuto. Ad oggi chi vale di più lui o Thuram? I numeri dicono il francese, che quanto è costato all'Inter? Quanto ci è costato invece Leao che ormai ad ogni anno sento ripetere "il ragazzo è bravo ma non si applica" - non si era detto che il problema erano i soldi, il ruolo, bisognava metterlo al centro del progetto - adesso il problema qual'è?

Un paio di giocatori forti significa cosa esattamente perché io ad essere molto generoso ne conto almeno 5 solo tra i titolari. Metti anche solo 20 milioni l'uno sono altri 100 milioni, che questa dirigenza non spenderà mai,. figurati poi che con 20 milioni giusto Reijnders e Musah può comprare, con i risultati che abbiamo visto e vediamo da mesi.

Serve un cambio di testa prima che un cambio di allenatore, quella è solo una pezza. E far sparire qualche personaggio dalla rosa invece di proteggerlo ad ogni steccata (sono tante ormai) potrebbe essere un buon punto di partenza.
33. Giornata: AC Milan - Inter |#15
Apr 23, 2024 - 9:14 AM hours
Secondo me invece cambiando il solo Pioli si cambia parecchio. E per questo non bisogna giudicare in questo momento il valore dei giocatori. Un allenatore normale non avrebbe permesso un rilassamento e poco impegno così grandi. Il compito più importante di un allenatore è curare la fase difensiva, e Pioli l'ha trascurata all'inverosimile. Fanno ridere le frasi del periodo dello scudetto "strano che prendiamo pochi gol, perchè in realtà noi giochiamo tutti all'attacco", lo diceva quasi dispiaciuto...
Le cose da fare è creare maggiore spirito di sacrificio tra i giocatori. Leao non lo lasci libero da nessun obbligo difensivo, cosa che non accade per nessun giocatore al mondo. Forse solo Mbappe. Ma penso che non siano eccessive le colpe di Leao in questo caso, qualunque giocatore nel suo ruolo tenederebbe a difendere poco, lui quando gli è stato chiesto di giocare più indietro ci ha sempre provato, il nuovo allenatore è la scusa giusta per richiedergli un po' di sacrificio.
Loftus Cheek idem, se corre e difende gioca, sennò no, ma anche lì, gliel'ha detto Pioli di non correre indietro, oppure è lui che non lo fa?
Si chiama equilibrio, che è l'unica caratteristica che deve avere un buon allenatore.
Adli davanti alla difesa non si può vedere, per indole e fisico non ha il contrasto. Di contro la mezzala la potrebbe fare bene, se a fianco avesse due giocatori più difensivi. Anche se in questi due anni è stato rovinato, si è dimenticato che era "il nuovo zidane" e di sviluppare la sua pericolosità offensiva migliorando la propria tecnica.
Al momento abbiamo 3 mezzali offensive, 3 "Seedorf": Loftus Cheek, Adli e Reijnders. Solo uno di questi dovrebbe giocare alla volta ( se si tengono centrocampo a 3 e difesa a 4). Gli altri 2 devono essere più difensivi (e uno di questi deve essere Bennacer).
Un'altra cosa che non si può vedere è il saltare sistematicamente il centrocampo da 2 anni a questa parte. Bisogna fare una squadra che sappia palleggiare, perchè le qualità tecniche ci sono.
Maignan, Tomori, Hernandez, Kalulu, Bennacer, Reijnders, Leao sono degli ottimi/grandi giocatori. Pulisic, Loftus Cheek, Chuku, Adli, Musah, Calabria, Thiaw, Okafor sono buoni giocatori, che ci stanno benissimo nelle rotazioni, e qualcuno anche titolare. E' proprio la mancanza di 1/2 centrocampisti difensivi o comunque tattici, che crea scompenso a tutta la squadra. Se solo fosse rimasto anche solo Krunic qualcosa di meglio sarebbe successo.
Con un allenatore normale, un centrocampista difensivo forte (e possibilmente alto, perchè siamo bassini) e un attaccante forte e siamo a posto per l'anno prossimo.
33. Giornata: AC Milan - Inter |#16
Apr 23, 2024 - 11:42 AM hours
Purtroppo i timori che la maggior parte degli utenti del forum avevano all'inizio di questa stagione si sono rivelati assolutamente fondati. Pioli non era più l'uomo giusto per costruire il nuovo Milan dopo i tanti acquisti fatti ed il campo ha confermato questo.
Il secondo posto in campionato (per ora) può essere sicuramente un risultato accettabile, come il terzo posto in quel girone di champions. Ma i percorsi in Europa League e coppa Italia e soprattutto la modalità con cui siamo usciti no. La pochezza della nostra proposta di gioco è a dir poco inaccettabile. Lo scoramento nell'ambiente rappresenta il più grande fallimento di Pioli.
Il rammarico più grande è sicuramente il tempo perso.

Ora credo che i giocatori siano chiamati a mostrare un po' d'orgaoglio. La stagione è finita, ma un conto è terminare al secondo posto, un altro no. In quest'ottica la sfida con la Juve deve rappresentare una possibilità di riscatto che mi aspetto che i giocatori non vedano l'ora di cogliere!

Per la prossima stagione sono d'accordo che non serva essere così pessimisti per forza. La base c'è sicuramente, i nostri giocatori non sono dei brocchi. Dipenderà sicuramente anche dalle cessioni e da chi vorrà rimanere.
Io sicuramente auspico che si punti a ridare un po' di identità a questa squadra: ieri abbiamo terminato la partita con capitano e vice capitano espulsi. Non ci siamo.
Chi rimane si deve fare un esame di coscienza: i vari Maignan, Calabria, Tomori, Theo, Bennacer e Leao soprattutto devono essere consapevoli che se rimangono ci si aspetta da loro che guidino la squadra che si comportino da leader: che non vuol dire mettere una fascia al braccio e guardare il lancio della monetina all'inizio della partita. Anche i giocatori arrivati la scorsa estante dovranno iniziare a guidare i nuovi. Ricordiamoci che i leader non li puoi andare a prendere sul mercato, devono crescere in squadra ed imparare a guidarla.

Una volta fatta chiarezza internamente si potrà andare sul mercato, magari con un po' meno moneyball e guardando un po' più a cosa ci serva effettivamente, cosa voglia il nuovo allenatore. E magari anche ridurre il numero delle bandierine come suggerito da un altro utente: avere uno zoccolo duro di giocatori italiani non è becero campanilismo, vuol dire dare stabilità e creare appartenenza, avere giocatori che posso far ambientare gli altri.

Mi aspetto che Ibra parli meno davanti ai microfoni e di più ai giocatori, lui può aiutare tanto in questo. A questo punto spero veramente arrivi il CEO del Lille, quantomeno non dovremmo più sorbirci le interviste di Furlani.
Il calcio è cambiato e non si può pensare di gestirlo come 30 anni fa, ma certi valori in uno spogliatoio di una squadra professionistica valgono ancora oggi, persino nel regno del marketing dello sport professionistico americano.
Quindi le due cose non sono incompatibili. Che Redbird faccia quello che deve fare, ma non per questo i giocatori si devono sentire meno in obbligo di garantire un certo livello!
33. Giornata: AC Milan - Inter |#17
Apr 23, 2024 - 12:39 PM hours
Originariamente scritto da hrestov

Al momento abbiamo 3 mezzali offensive, 3 "Seedorf": Loftus Cheek, Adli e Reijnders. Solo uno di questi dovrebbe giocare alla volta ( se si tengono centrocampo a 3 e difesa a 4). Gli altri 2 devono essere più difensivi (e uno di questi deve essere Bennacer).
Un'altra cosa che non si può vedere è il saltare sistematicamente il centrocampo da 2 anni a questa parte. Bisogna fare una squadra che sappia palleggiare, perchè le qualità tecniche ci sono.
Maignan, Tomori, Hernandez, Kalulu, Bennacer, Reijnders, Leao sono degli ottimi/grandi giocatori. Pulisic, Loftus Cheek, Chuku, Adli, Musah, Calabria, Thiaw, Okafor sono buoni giocatori, che ci stanno benissimo nelle rotazioni, e qualcuno anche titolare. E' proprio la mancanza di 1/2 centrocampisti difensivi o comunque tattici, che crea scompenso a tutta la squadra. Se solo fosse rimasto anche solo Krunic qualcosa di meglio sarebbe successo.
Con un allenatore normale, un centrocampista difensivo forte (e possibilmente alto, perchè siamo bassini) e un attaccante forte e siamo a posto per l'anno prossimo.


Sono assolutamente d'accordo. Due giocatori ti cambiano la squadra.
33. Giornata: AC Milan - Inter |#18
Apr 23, 2024 - 1:43 PM hours
Quote from Il_Fattore

Purtroppo i timori che la maggior parte degli utenti del forum avevano all'inizio di questa stagione si sono rivelati assolutamente fondati. Pioli non era più l'uomo giusto per costruire il nuovo Milan dopo i tanti acquisti fatti ed il campo ha confermato questo.
Il secondo posto in campionato (per ora) può essere sicuramente un risultato accettabile, come il terzo posto in quel girone di champions. Ma i percorsi in Europa League e coppa Italia e soprattutto la modalità con cui siamo usciti no. La pochezza della nostra proposta di gioco è a dir poco inaccettabile. Lo scoramento nell'ambiente rappresenta il più grande fallimento di Pioli.
Il rammarico più grande è sicuramente il tempo perso.

Ora credo che i giocatori siano chiamati a mostrare un po' d'orgaoglio. La stagione è finita, ma un conto è terminare al secondo posto, un altro no. In quest'ottica la sfida con la Juve deve rappresentare una possibilità di riscatto che mi aspetto che i giocatori non vedano l'ora di cogliere!

Per la prossima stagione sono d'accordo che non serva essere così pessimisti per forza. La base c'è sicuramente, i nostri giocatori non sono dei brocchi. Dipenderà sicuramente anche dalle cessioni e da chi vorrà rimanere.
Io sicuramente auspico che si punti a ridare un po' di identità a questa squadra: ieri abbiamo terminato la partita con capitano e vice capitano espulsi. Non ci siamo.
Chi rimane si deve fare un esame di coscienza: i vari Maignan, Calabria, Tomori, Theo, Bennacer e Leao soprattutto devono essere consapevoli che se rimangono ci si aspetta da loro che guidino la squadra che si comportino da leader: che non vuol dire mettere una fascia al braccio e guardare il lancio della monetina all'inizio della partita. Anche i giocatori arrivati la scorsa estante dovranno iniziare a guidare i nuovi. Ricordiamoci che i leader non li puoi andare a prendere sul mercato, devono crescere in squadra ed imparare a guidarla.

Una volta fatta chiarezza internamente si potrà andare sul mercato, magari con un po' meno moneyball e guardando un po' più a cosa ci serva effettivamente, cosa voglia il nuovo allenatore. E magari anche ridurre il numero delle bandierine come suggerito da un altro utente: avere uno zoccolo duro di giocatori italiani non è becero campanilismo, vuol dire dare stabilità e creare appartenenza, avere giocatori che posso far ambientare gli altri.

Mi aspetto che Ibra parli meno davanti ai microfoni e di più ai giocatori, lui può aiutare tanto in questo. A questo punto spero veramente arrivi il CEO del Lille, quantomeno non dovremmo più sorbirci le interviste di Furlani.
Il calcio è cambiato e non si può pensare di gestirlo come 30 anni fa, ma certi valori in uno spogliatoio di una squadra professionistica valgono ancora oggi, persino nel regno del marketing dello sport professionistico americano.
Quindi le due cose non sono incompatibili. Che Redbird faccia quello che deve fare, ma non per questo i giocatori si devono sentire meno in obbligo di garantire un certo livello!


Però così non tornano i numeri. Perdonami ma se tra Adli/Reijnders/RLC deve giocarne solo uno tu hai 3 giocatori per un posto. Se Bennacer deve giocare sempre (non può non ha il fisico) a centrocampo chi altro ci gioca Musah? Pobega? Quindi i cc difensivi diventano due: il partner di Bennacer e il sostituto di Bennacer quando lui deve riposare. Volendo 3 a meno che appunto uno dei sopracitati fa la quarta scelta a centrocampo, cosa che dubito anche perché sono tutti giocatori di proprietà quindi non penso sia una buona idea relegarli in panchina. Quindi acquisti a centrocampo minimo = 2.
In attacco chi fa la punta di riserva, Jovic? Quindi minimo altri 2 giocatori e siamo a 4.
In difesa seriamente vogliamo ancora riproporre la coppia horror Tomori/Thiaw con dietro Kalulu/Gabbia? Va bene ma Kjaer andrà cmq rimpiazzato e siamo a 5 acquisti.
Terzini? Siamo a posti così, sicuri?

Io conto 5 titolari e minimo 4 sostituti, a prescindere da chi sia l'allenatore se non è Pioli.

Sempre che restino i vari Theo, Leao, Maignan, suddetti leader che di leader hanno fatto vedere davvero poco.
Tra l'altro, lo so era già detto l'estate scorsa che "Theo e Leo possono benissimo fare i leader e rimpiazzare Ibra e Kjaer" si è visto come giusto ieri sera, un fantasma e uno espulso.

Altra cosa già detta l'estate scorsa: "attenti a prendere schiere di giocatori, perché poi il mercato dopo hai le mani legate". A meno che vogliano smantellare una squadra appena fatta e prendere altri 13 giocatori, a me và anche bene.

Io non la vedo così rosea la situazione poi come preferite

Scusami fattore ho citato la persona sbagliata, intendevo rispondere a @hrestov
This contribution was last edited by Escaflowne on Apr 23, 2024 at 1:46 PM hours
33. Giornata: AC Milan - Inter |#19
Apr 23, 2024 - 2:45 PM hours
Ieri sera era una partita già persa in partenza, bisogna essere onesti. Le agenzie di scommesse han voluto fare un regalo di fine stagione a tutti i giocatori con quote tra l'1.90 e il 2 per la vittoria dell'Inter, quando era scontato il risultato finale. E anche per noi, era una partita persa in partenza, perchè si trattava di perdere e regalare lo scudetto ai cugini in un derby, o andare a fare clamorosamente risultato dopo essersi snaturati in un atteggiamento difensivista e passivo rispetto a tutti gli altri derby e le altre partite, screditando il lavoro fatto negli ultimi anni. Se possibile l'esito finale è stato anche peggio (tranne per il risultato, per cui penso che non si potesse escludere una batosta come o peggio dell'andata), in un mix tra risultato comunque negativo ma incapacità di contrastarli efficacemente.

Altro, ennesimo capolavoro del nostro demone di Parma ieri sera, in quello che voglio pensare sia il caotico e confuso finale di quest'esperienza condotto con molta coerenza dal punto di vista di confusione e testardaggine degli ultimi due anni, perchè l'altro pensiero possibile altrimenti è letteralmente il boicottaggio voluto. Unico allenatore nella storia del Milan in doppia cifra di derby persi, con 10 sconfitte, 2 pareggi e 3 vittorie in 15 incontri.

Squadra già bella demoralizzata di partenza, poi messa in campo in maniera alternativa, improvvisata e confusionaria per limitare l'Inter. Avrei accettato cambi di uomini per provare a metterli in difficoltà (Chukuweze titolare, Leao punta per Giroud, centrocampisti diversi dalle ultime uscite), ma questo 34boh onestamente era davvero assurdo e sconclusionato. Tutto ciò come a dire che, per una volta, ha preparato la partita rispetto all'avversario, per poi prendere gol alla prima occasione da fermo, dove sulla carta sarebbe ancora più semplice preparare le situazioni di gioco. Ma d'altronde, si persevera sugli errori ripetuti di questi anni, come la difesa a caso sui calci da fermo avversari. Eppure da squadra con più gol fatti da angolo mi verrebbe da dire che siamo forti in questo, ma chissà come mai ne subiamo anche tanti nella stessa situazione, forse perchè non prepariamo questa situazione.

Quindi confusione come uomini e modulo, confusione sulle situazioni palesemente non preparate (detto dei piazzati, ma fase di pressing sempre approssimativa e insufficiente, primo possesso sterile e lento, creazione delle occasioni sempre improvvisata e mal preparata) e poi aggiunta di confusione con cambi ad andare a modificare in maniera ancora più confusionaria l'assetto della squadra. RLC (migliore partita in stagione col PSG quando partiva da lontano e sfruttava la fisicità per partire in progressione, da allora schierato punta) spostato dal suo ormai ruolo fisso di punta statica ad un ruolo ibrido a centrocampo nell'unica partita in cui serviva fisso in area per riempirla data l'assenza di una punta come Giroud. Ad un certo punto poi stavamo giocando con un (e mi vien da vomitare a pensarci) simil 514 - o 334, per come volete vederlo - col solo Bennacer a centrocampo per lasciare ancora Musah esterno in una difesa a tre che non stava funzionando, e togliere la mattonella esterna dove han fatto bene Chukueze e Pulisic, si sa mai di metterli nelle condizioni di fare qualcosa e non nel traffico al centro... Il tutto con la consueta tattica di Mourinhana memoria dell'aggiungere attaccanti a caso e sperare che salti fuori qualcosa: neanche stupida come idea, tenendo conto che si è parato il c... diverse volte quest'anno facendo così.

Io ripeto, portiamo a casa quella che poteva essere una disfatta di grandi proporzioni per un misero gol di scarto finale, non è scontato tenendo conto che il tutto è stato raggiunto contro la squadra oggettivamente migliore d'Italia (e che nonostante la superiorità rispetto agli avversari e l'assenza di veri concorrenti allo scudo quest'anno, si è dovuta comunque affidare ad aiutini sparsi per buona parte della stagione per arrivare a questo punto...) e, sottolineamo, BEN ALLENATA. I cugini sono senza dubbio tristi di vederlo cambiare squadra a fine stagione, per lo meno il derby non sarà più sentenza 99% certa, mi basterebbe partire con una lieve speranza di non rovinarmi l'umore per una settimana.

Occhio che, con questo andazzo, tra le squalifiche dei giocatori, l'involuzione di gioco e il morale veramente giù della squadra, questo rischia pure di mandare al diavolo l'unico obiettivo non ridicolizzato della stagione, ovvero il posto Champions. Non aspetterei ulteriormente onestamente a liberarmene per questo motivo, passata la finale di Youth League ora si dia in mano la squadra ad Abate per questo mesetto rimanente. Io ripeto che la base c'è, la squadra va data in mano al giusto timoniere, con quel paio di aggiunte fondamentali.
33. Giornata: AC Milan - Inter |#20
Apr 23, 2024 - 3:21 PM hours
Originariamente scritto da Gutul
Originariamente scritto da hrestov

Al momento abbiamo 3 mezzali offensive, 3 "Seedorf": Loftus Cheek, Adli e Reijnders. Solo uno di questi dovrebbe giocare alla volta ( se si tengono centrocampo a 3 e difesa a 4). Gli altri 2 devono essere più difensivi (e uno di questi deve essere Bennacer).
Un'altra cosa che non si può vedere è il saltare sistematicamente il centrocampo da 2 anni a questa parte. Bisogna fare una squadra che sappia palleggiare, perchè le qualità tecniche ci sono.
Maignan, Tomori, Hernandez, Kalulu, Bennacer, Reijnders, Leao sono degli ottimi/grandi giocatori. Pulisic, Loftus Cheek, Chuku, Adli, Musah, Calabria, Thiaw, Okafor sono buoni giocatori, che ci stanno benissimo nelle rotazioni, e qualcuno anche titolare. E' proprio la mancanza di 1/2 centrocampisti difensivi o comunque tattici, che crea scompenso a tutta la squadra. Se solo fosse rimasto anche solo Krunic qualcosa di meglio sarebbe successo.
Con un allenatore normale, un centrocampista difensivo forte (e possibilmente alto, perchè siamo bassini) e un attaccante forte e siamo a posto per l'anno prossimo.


Sono assolutamente d'accordo. Due giocatori ti cambiano la squadra.


Sì ma dipende dal livello (non solo tecnico) dei giocatori e dal contesto in cui li vai a mettere.
Il contesto poi determina se quei giocatori hanno voglia di scegliere il tuo club. In questo momento il Milan non trasmette vibrazioni sufficientemente convincenti per dire a un campione che è una buona idea venire da noi. E se ci accontentiamo di 2 giocatori, quei 2 devono essere campioni per restituire mentalità e tono alla squadra.
Non dimentichiamoci che noi abbiamo vinto lo scudetto sull'onda di un gruppo consolidato, giovane, sufficientemente spregiudicato da cogliere l'opportunità giusta e sfruttare l'entusiasmo del momento.
Lì si era inserito Maldini con la sua famosa intervista alla Gazzetta, con tempi e modi forse sbagliati, ma che aveva perfettamente colto la necessità, non solo tecnica di quella squadra, le cui certezze andavano cementate anche attraverso dei chiari segnali di intendimento dalla proprietà, che invece si è limitata a trasmettere la sua di visione, sicuramente virtuosa dal punto di vista aziendale, ma asfittica dal punto di vista sportivo. Tant'è che la campagna acquisti sarà stata mezza fallimentare per le scelte in sede di mercato dei dirigenti, ma è anche vero che una proprietà come la nostra che non vive di calcio e non conosce certe dinamiche, non ha fornito assicurazioni a quel tipo di mercato. Non ha preso parametri zero forti, non ha fatto strappi sui contratti per mantenere quelle che erano le fondamenta della squadra, non ha mai dato i segnali sportivi giusti e le comunicazioni giuste.
Non c'è stata nessuna deroga ai virtuosismi dei freddi numeri e purtroppo ora come ora, in un contesto di eterno presente, quello delle vittorie che devono arrivare subito, come deve essere la mentalità dei grandi club, ne paghiamo le conseguenze. E purtroppo mi viene da dire che quest'anno hanno toppato anche a livello di progettualità, perché fondamentalmente questo è stato un anno perso, scegliendo di proseguire con un tecnico che ha rinunciato a curare la fase difensiva a pensare all'equilibrio e a dare una concreta idea di gioco, incoraggiando spesso il chaos e il disordine.
I nostri top non sono cresciuti, anzi si sono incupiti. I nuovi mi chiedo cosa abbiamo imparato da Pioli quest'anno, visto che una delle poche cose che trasmetteva il calcio italiano agli stranieri che venivano da fuori erano tattica e organizzazione ed equilibrio. Li abbiamo sottoposti a momenti di disordine e anarchia al limite dell'allucinante.

Esaminiamo l'organico:
Porta: Maignan è fortissimo, ma rimane?
Difesa:
Tomori forte, il migliore quest'anno. Abbiamo visto cosa vuol dire averlo non averlo, ma non è la guida della difesa e purtroppo dai tempi del miglior Kjaer non abbiamo guida difensiva e un difensore che imposti bene.
Vogliamo trattare Thiaw e Kalulu ancora come delle certezze? Il primo ha vissuto un'annata non buona, involvendo a una versione mista tra quello dello Schalke e quello degli ultimi 3 mesi della scorsa stagione, che alternava cose buone ad altre meno. Il secondo non si è mai visto e ha una credibilità di ruolo e fisica tutta ricostruire. Pioli oltretutto ha tolto loro certezze continuando a esporli scelleratamente agli attacchi avversari senza centrocampo a proteggerli.
Gabbia è una riscoperta convincente come quarto di difesa. L'alternativa al centrale forte titolare di impostazione che ci serve.
Calabria è sufficiente per lo standard da campionato italiano, ma non a livello se vogliamo confrontarci sul piano internazionale.
Theo fortissimo, ma la sensazione è che debba mettere un po' a posto il rapporto con chi lo allena e chiarirsi un po' le idee su cosa vuole fare.
Passiamo alla mediana:
Bennacer è ancora un giocatore affidabile dal punto di vista fisico e tattico?
Qualcuno ha capito il ruolo di Musah? Gli è stato insegnato qualcosa che integrasse al meglio le sue caratteristiche?
Loftus è diventato una seconda punta perché non era in grado di evolvere come centrocampista o perché Pioli non ci ha neanche provato?
Reijnders penso sia un giocatore con grosso potenziale di crescita in mano ad un allenatore disposto a ricostruire organizzazione, tattica e strategia in questa squadra. Messo di fianco a un fulcro di livello penso possa diventare un magnifico ingranaggio.
Adli è cresciuto molto, ma perché banalmente partendo da 0 anche 1 è un progresso. Penso che sia uno dei nostri giocatori con maggiore mentalità e fame, anche dovesse rivelarsi un comprimario per il futuro. Ci sta bene nel nostro organico, non per forza come vertice basso. Le sue parole di oggi riprese su SportMediaset confermano un livello di mentalità superiore a tanti del nostro gruppo squadra e probabilmente dirigenziale.
Pobega non è un giocatore da Milan. Spiace per l'infortunio. E' un milanista vero, nostro prodotto, ma non ha il livello per giocarci.

Davanti mi sembra che le uniche certezze siano in fascia, con tutti i limiti del caso, ovvero che Pulisic è stato il giocatore più continuo e affidabile del tridente, ma contro le big non ha mai inciso di fatto; Leao è il giocatore di pallone più forte del campionato ma che oramai si è stabilizzato sui suoi pregi e i suoi difetti. Chukwueze sta finalmente uscendo fuori, ma dobbiamo verificarlo ancora su un'annata intera; Okafor è una buon attaccante a cui però non è ancora stato trovato un vero ruolo, vuoi perché di fatto lui ha delle caratteristiche e un modo di giocare, e noi non sappiamo come giocare.
Perdiamo Giroud, l'ultimo vero campione affermato, ma che fisiologicamente non può più darci una mano.
Jovic boh. Non può essere la prima alternativa, ma penso che a livello di bottino di gol sia andato ben oltre quanto ci si potesse aspettare.


Allenatore: non so chi arriverà. Non lo sa neanche la dirigenza a dirla tutta. Hanno in testa un profilo ideale, sostanzialmente ben delineato dalle parole di Luca Marchetti a sky l'altro giorno, ma la verità è che non c'è piena unità d'intenti fra i dirigenti. Ibra probabilmente vorrebbe di più, ma per ora non è disposto a disallinearsi dalla linea della proprietà, che a dirla tutta esonererà Pioli solo per una questione di decenza e ambientale, altrimenti se lo terrebbe un altro anno volentieri visto che nonostante tutto ha centrato l'obiettivo prefissato dai vertici della qualificazione Champions. Questo certifica che anche fuori dal campo le cose non vanno nella giusta direzione dal punto di vista delle ambizioni sportive e della gestione di un club di vertice.
Per come stanno le cose la necessità sarebbe di un allenatore dalla forte personalità con le idee chiare nell'allestire la squadra e come farla giocare.
Altrimenti un aziendalista che però sia almeno in grado di riorganizzare la squadra, con il massimo messo a disposizione. Non ci farà vincere, ma quantomeno dovrebbe eguagliare Pioli per l'obiettivo piazzamento e magari centrare qualche traguardo in più nelle coppe.
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